Verso l’interoperabilità in ambito led, elettronica e meccanica

L’industria lavora da anni alla definizione di uno standard unico per le interfacce elettriche, meccaniche, ottiche, termiche e di comunicazione dei componenti utilizzati negli apparecchi d’illuminazione.

Si tratta di Zhaga, promosso dall’omonimo consorzio internazionale al quale a partire da 2020 partecipa anche Techno.

Zhaga Consortium è stato infatti costituito negli Stati Uniti nel 2010 da produttori di riferimento del lighting con l’obiettivo di definire uno standard unico per le interfacce LED, come motori luminosi, moduli, alimentatori, connettori, moduli di rilevamento e comunicazione, affinché questi fossero intercambiabili.

Dal 2018, secondo una logica sovrapponibile a quella di Industria 4.0, l’obiettivo è stato ufficialmente ridefinito in termini di interoperabilità.

 

Book periodici

Il consorzio rilascia ormai da anni dei Book numerati progressivamente, che contengono le specifiche alle quali le interfacce di uno o più componenti presenti all’interno di un apparecchio LED devono essere conformi, in relazione alle condizioni d’esercizio e altri parametri.

Ad esempio, lo Zhaga Book 18 definisce le specifiche necessarie a garantire un’interfaccia “intelligente” tra gli apparecchi di illuminazione e le relative interfacce elettroniche (i nodi) di rilevamento e/o comunicazione per applicazioni outdoor, nonché gli aspetti relativi all’alimentazione, alla comunicazione, all’adattamento meccanico e ai sistemi di connessione; il Book numero 20 fa altrettanto in relazione alle applicazioni indoor.

L’edizione recentemente rilasciata, la numero 25, si riferisce ai lettori NFC con interfaccia Bluetooth per la programmazione sul campo dei driver.

 

Interoperabilità: innovativa e rivoluzionaria

Lo Zhaga può essere considerato uno standard elettromeccanico evolutosi recentemente in elettronico-meccanico, in quanto permette la convivenza tra tecnologie elettriche – elettroniche e meccaniche come anche l’interoperabilità tra diversi componenti come sensori e microprocessori.

È in continua evoluzione e soggetto a ulteriori affinamenti, ma la sua progressiva adozione da parte dei produttori schiuderà delle opportunità inedite per il mondo del lighting.

Semplificando al massimo la questione, Zhaga sarà per il lighting ciò che la connettività USB è oggi per diversi segmenti dell’elettronica, di consumo e non

Il tutto nell’ottica di incrementare quest’interoperabilità: basti pensare alla nascita dello standard Zhaga-D4i, programma congiunto sviluppato da DiiA e Zhaga (sinergia e interazione tra mondo e standard controllo DALI -DIIA e approccio Zhaga) che oggi consente di rendere interoperabili led driver con sensori e connettori .

 

zhaga

 

Anticipare il futuro

“La partecipazione al consorzio Zhaga rispecchia la volontà di Techno di integrare il know-how delle connessioni con quello della connettività ed in particolare dell’IoT, nell’ottica dello sviluppo di prodotti conformi allo standard Zhaga.

In una prospettiva di medio termine, aderire al consorzio ci porterà allo stesso tavolo dei vari supplier di componentistica e quindi poter misurarsi anche con i vari leader globali del settore.

Questo significa poter intercettare i trend tecnologici e normativi emergenti, nonché cogliere nuove opportunità: basti pensare che adottare gli standard Zhaga – ad esempio il Book 18 legato all’interoperabilità della gestione della luce DALI in ambito outdoor – è già indispensabile per partecipare ai capitolati internazionali.

Essere parte di questo universo valorizzerà pertanto la caratteristica principale di Techno, ossia la capacità di proporre soluzioni custom-made”, spiega Mauro Nodari, Chief Product & Business Development Officer di Techno.

La partecipazione allo Zhaga Consortium aggiunge un tassello al progetto di riorganizzazione mercato-prodotto di Techno, finalizzato a individuare nuove applicazioni per i sistemi di connessione, allo sviluppo di soluzioni IoT ready e alla creazione di sinergie di respiro internazionale.

 

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